Riflessioni sul Vangelo della Messa della Domenica del 6 Luglio 2025 redatte dal Canonico Monsignor G.ppe Trapani.
Cari fratelli e sorelle, ancora una volta, il profeta Isaia ci invita a rallegrarci, ad esultare e sfavillare di gioia. È un invito alla fiducia in Dio, in quel Dio che vuole consolarci e darci vita con ..
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Il Vangelo di questa domenica si apre con la domanda che un dottore della Legge pone a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» (Lc 10,25). Sapendolo esperto nelle Sacre Scritture, il Signore invita quell’uomo a dare lui stesso la risposta, che infatti egli formula perfettamente, citando i due comandamenti principali: amare Dio con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze, e amare il prossimo come se stessi. Allora il dottore della Legge, quasi per giustificarsi, chiede: “E chi è mio prossimo?” (Lc 10,29). Questa volta, Gesù risponde con la celebre parabola del “buon Samaritano” (cfr Lc 10,30-37), per indicare che sta a noi farci “prossimo” di chiunque abbia bisogno di aiuto. […] Questo racconto evangelico offre il “criterio di misura”, cioè “l’universalità dell’amore che si volge verso il bisognoso incontrato «per caso» (cfr Lc 10,31), chiunque egli sia” (Enc. Deus caritas est, 25). Accanto a questa regola universale, vi è anche un’esigenza specificamente ecclesiale: che “nella Chiesa stessa, in quanto famiglia, nessun membro soffra perché nel bisogno” (ibid.). Il programma del cristiano, appreso dall’insegnamento di Gesù, è “un cuore che vede” dove c’è bisogno di amore, e agisce in modo conseguente
Il 13 Luglio si ricorda il Profeta Esdra. A lui sono intitolati il 15° e 16° libro della Bibbia, i due libri si presentano con i caratteri di un'opera unica, forse dello stesso autore, pubblicati nel III sec. a.C. Esdra di stirpe sacerdotale, viene presentato come «scriba esperto nella legge di Mosè». Nei primi capitoli del Libro di Esdra viene riportato il celebre editto di Ciro (538 a.C.) che concesse agli Ebrei di poter rientrare in patria, dopo l'esilio e ricostruire il tempio di Gerusalemme, distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C. Vari decenni dopo entra in scena Esdra, sacerdote, ispettore religioso inviato dal re di Persia, che giunse a Gerusalemme per rinvigorire la fede d'Israele, che si era affievolita in quegli ultimi anni. Egli e il governatore Neemia, che lo raggiunse nel 445 a.C., cercarono di riportare il popolo di Gerusalemme e della Palestina al più rigoroso
rispetto della legge di Dio e dei Padri. Esdra con molta fermezza impedì ogni cedimento della purezza religiosa. (Avvenire)