Verso la fine del Seicento l'orafo Andrea Mamingari , Padre Gesuita ( caso non raro per altro in Sicilia) realizzò diverse suppellettili liturgiche per la Cappella Palatina , ed è a lui, come è ormai opinione consolidata, da riferire il marchio A*M intramezzato da un asterisco. Delle diverse suppellettili ...
Il pastorale detto di san Cataldo, è conservato nel Tesoro della Cappella Palatina. Il baculo, originariamente interessato da una ornamentazione a cerchietti incisi, subì un drastico intervento di rilavorazione attraverso l’inserimento di paste vitree che ne alterò l’aspetto originario. L’opera è stata collegata al riccio descritto come “vitreis lapidibus plenum” in un documento conservato nel tabularium della Cappella Palatina di Palermo (Cat. Palermo 1995, pp. 174-177, n. 37 [C. Guastella]), la cui datazione oscilla tra il settimo e l’ottavo decennio del XII secolo.Se l’aggiunta della serrata decorazione a paste vitree può collocarsi a ridosso della stesura del documento, l’intaglio dell’avorio può invece porsi intorno alla metà dello stesso secolo.
Tratto da " Gli avori medievali " di Castronovo, Crivello e Tomasi.