Riflessioni sul Vangelo della Messa della Domenica del 27 Aprile 2025 redatte dal Canonico Monsignor G.ppe Trapani.  

Cari fratelli e sorelle, questo ottavario pasquale è ricco di fede, di amore e di speranza. Oggi la Parola di Dio ci invita a rinnovare la nostra fede nel Cristo Risorto, Lui, che apparendo a..

Continua..


Per la traduzione della messa domenicale dal latino all'italiano usare questo Qrcode o il seguente link. Infine si consiglia, per la recita quotidiana delle lodi, dei vespri e per la Parola di Dio delle S. Messe domenicali e festive, l'uso dell' App  IBREVIARY  oppure  EPREX.


Commento del Papa sul Vangelo odierno secondo  Giovanni Gv 3,31-36 e Parola del Giorno


“Chi crede ha la vita eterna”. Ci stupisce, e ci fa riflettere questa parola del Signore. Questa parola introduce nella dinamica della fede, che è una relazione: la relazione tra la persona umana – tutti noi – e la Persona di Gesù, dove un ruolo decisivo gioca il Padre. (…)  Dio Padre sempre ci attira verso Gesù: siamo noi ad aprire il nostro cuore o a chiuderlo. Invece la fede, che è come un seme nel profondo del cuore, sboccia quando ci lasciamo “attirare” dal Padre verso Gesù, e “andiamo a Lui” con animo aperto, col cuore aperto, senza pregiudizi; allora riconosciamo nel suo volto il Volto di Dio e nelle sue parole la Parola di Dio, perché lo Spirito Santo ci ha fatto entrare nella relazione d’amore e di vita che c’è tra Gesù e Dio Padre. E lì noi riceviamo il dono, il regalo della fede. 

 


Oggi si ricorda...



Il 1 Maggio è certamente il giorno di san Giuseppe lavoratore, ma oggi mi voglio soffermare al profeta che si celebra anche oggi, San Geremia dall'alto della nostra Cappella. " Geremia è uno dei quattro grandi profeti d’Israele, figlio di Helkia della tribù di Beniamino, nacque verso il 650 a.C. nel villaggio di Anatot presso Gerusalemme; visse e predicò nel regno di Giuda tra il 622 fino oltre il 587 a.C.

Appartenente alla stirpe dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme, iniziò il suo ministero profetico sotto il regno di Giosia. Uomo mite e timido, fu chiamato contro la sua volontà e la sua natura di uomo sensibile, ad una missione profetica durissima, cioè quella di essere l’annunciatore e il testimone della rovina di Gerusalemme e del regno davidico di Giuda.Infatti Nabucodonosor per reprimere le continue ribellioni ed i tentativi di alleanza con l’Egitto, fece tre spedizioni contro il regno di Giuda, che si conclusero come una sciagura nel 586 a.C., con la distruzione del Tempio, con lo spodestamento della dinastia davidica regnante, con la deportazione degli israeliti più influenti, dando inizio così alla cosiddetta “cattività babilonese”.Geremia che aveva profetizzato più volte questi avvenimenti, si trovò al centro di tutto questo dramma; dotato di un’esperienza mistica e profetica eccezionale, Geremia incitò i suoi concittadini ad una religione sincera e ad una vera intimità con Dio.Purtroppo il risultato della sua missione profetica si poté vedere solo dopo la sua morte. Durante la sua vita, avvenne la cosiddetta “scoperta” del Deteuronomio che influenzò lo stile e le idee del suo libro.Il libro di Geremia è il 30° della Bibbia e il più lungo dell’Antico Testamento, consta di 52 capitoli, ad esso va aggiunto il libro delle ‘Lamentazioni’, il 31°, tradizionalmente attribuito allo stesso Geremia, ma lo stile e certe caratteristiche, fanno pensare ad un autore successivo, che riassume il messaggio profetico di Geremia, seguendo così il suo influsso.In una delle ultime fasi dei tristi eventi che colpirono Israele, il profeta fu catturato dai suoi denigratori e portato in Egitto (dopo l’anno 586) dove morì; un’antica tradizione cristiana, afferma che Geremia sarebbe stato lapidato in Egitto dagli ebrei, esasperati dai suoi rimproveri.( Santiebeati)