Riflessioni sul Vangelo della Messa di Domenica 28 Aprile redatte dal Canonico Monsignor Giuseppe Trapani. 

 

Cari fratelli e sorelle, quale similitudine mirabile ci offre oggi la Parola di Dio nella pagina evangelica. Una similitudine ricca di..

Continua..


Per la traduzione della messa domenicale dal latino all'italiano usare questo Qrcode o il seguente link. Infine si consiglia, per la recita quotidiana delle lodi, dei vespri e per la Parola di Dio delle S. Messe domenicali e festive, l'uso dell' App  IBREVIARY  oppure  EPREX.


Commento del Papa sul Vangelo odierno secondo Giovanni Gv 14,6-14 e audio della Parola del Giorno...


L’insegnamento del Vangelo è chiaro: si deve pregare sempre, anche quando tutto sembra vano, quando Dio ci appare sordo e muto e ci pare di perdere tempo. Anche se il cielo si offusca, il cristiano non smette di pregare. La sua orazione va di pari passo con la fede. E la fede, in tanti giorni della nostra vita, può sembrare un’illusione, una fatica sterile. Ci sono dei momenti bui, nella nostra vita e in quei momenti la fede sembra un’illusione. Ma praticare la preghiera significa anche accettare questa fatica. “Padre, io vado a pregare e non sento nulla … mi sento così, con il cuore asciutto, con il cuore arido”. Ma dobbiamo andare avanti, con questa fatica dei momenti brutti, dei momenti che non sentiamo nulla. Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti. In queste notti della fede, chi prega non è mai solo.


Oggi si ricorda...


I due Apostoli di oggi, Filippo e Giacomo il Minore occupano molto spazio nei mosaici della nostra Cappella. Ad esempio Filippo è posto sia dentro che al di fuori della Chiesa e Giacomo partecipa alla Pentecoste del Signore. Sono tante le cose che accomunano questi due Santi, conosciutisi in vita poiché entrambi tra i Dodici che Gesù chiamava apostoli, cioè i discepoli a Lui più vicini. Insieme hanno vissuto con Cristo e lo hanno seguito, entrambi intraprenderanno l’attività di evangelizzazione e moriranno per questo da martiri. Ancora insieme, sono sepolti nella Basilica dei SS. XII Apostoli a Roma, inizialmente dedicata solo a loro due.Filippo dopo aver convertito quasi tutta la Scizia alla fede di Cristo, da ultimo, presso Geropoli, città dell’Asia, confitto in croce ed oppresso con sassi, si riposò con una fine gloriosa; Giacomo poi, il quale è detto anche fratello del Signore e primo Vescovo di Gerusalemme, precipitato dalla sommità del tempio, gli si ruppero le gambe, e percosso in testa con un palo da lavandaio, morì, e fu ivi sepolto, non lontano dal tempio."